| .. SPDX-License-Identifier: GPL-2.0 |
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| .. include:: ../disclaimer-ita.rst |
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| :Original: :ref:`Documentation/process/deprecated.rst <deprecated>` |
| :Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it> |
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| .. _it_deprecated: |
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| Interfacce deprecate, caratteristiche del linguaggio, attributi, e convenzioni |
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| In un mondo perfetto, sarebbe possibile prendere tutti gli usi di |
| un'interfaccia deprecata e convertirli in quella nuova, e così sarebbe |
| possibile rimuovere la vecchia interfaccia in un singolo ciclo di sviluppo. |
| Tuttavia, per via delle dimensioni del kernel, la gerarchia dei manutentori e |
| le tempistiche, non è sempre possibile fare questo tipo di conversione tutta |
| in una volta. Questo significa che nuove istanze di una vecchia interfaccia |
| potrebbero aggiungersi al kernel proprio quando si sta cercando di rimuoverle, |
| aumentando così il carico di lavoro. Al fine di istruire gli sviluppatori su |
| cosa è considerato deprecato (e perché), è stata create la seguente lista a cui |
| fare riferimento quando qualcuno propone modifiche che usano cose deprecate. |
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| __deprecated |
| ------------ |
| Nonostante questo attributo marchi visibilmente un interfaccia come deprecata, |
| `non produce più alcun avviso durante la compilazione |
| <https://git.kernel.org/linus/771c035372a036f83353eef46dbb829780330234>`_ |
| perché uno degli obiettivi del kernel è quello di compilare senza avvisi; |
| inoltre, nessuno stava agendo per rimuovere queste interfacce. Nonostante l'uso |
| di `__deprecated` in un file d'intestazione sia opportuno per segnare una |
| interfaccia come 'vecchia', questa non è una soluzione completa. L'interfaccia |
| deve essere rimossa dal kernel, o aggiunta a questo documento per scoraggiarne |
| l'uso. |
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| BUG() e BUG_ON() |
| ---------------- |
| Al loro posto usate WARN() e WARN_ON() per gestire le |
| condizioni "impossibili" e gestitele come se fosse possibile farlo. |
| Nonostante le funzioni della famiglia BUG() siano state progettate |
| per asserire "situazioni impossibili" e interrompere in sicurezza un |
| thread del kernel, queste si sono rivelate essere troppo rischiose |
| (per esempio, in quale ordine rilasciare i *lock*? Ci sono stati che |
| sono stati ripristinati?). Molto spesso l'uso di BUG() |
| destabilizza il sistema o lo corrompe del tutto, il che rende |
| impossibile un'attività di debug o anche solo leggere un rapporto |
| circa l'errore. Linus ha un'opinione molto critica al riguardo: |
| `email 1 |
| <https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFy6jNLsywVYdGp83AMrXBo_P-pkjkphPGrO=82SPKCpLQ@mail.gmail.com/>`_, |
| `email 2 |
| <https://lore.kernel.org/lkml/CAHk-=whDHsbK3HTOpTF=ue_o04onRwTEaK_ZoJp_fjbqq4+=Jw@mail.gmail.com/>`_ |
| |
| Tenete presente che la famiglia di funzioni WARN() dovrebbe essere |
| usato solo per situazioni che si suppone siano "impossibili". Se |
| volete avvisare gli utenti riguardo a qualcosa di possibile anche se |
| indesiderato, usare le funzioni della famiglia pr_warn(). Chi |
| amministra il sistema potrebbe aver attivato l'opzione sysctl |
| *panic_on_warn* per essere sicuri che il sistema smetta di funzionare |
| in caso si verifichino delle condizioni "inaspettate". (per esempio, |
| date un'occhiata al questo `commit |
| <https://git.kernel.org/linus/d4689846881d160a4d12a514e991a740bcb5d65a>`_) |
| |
| Calcoli codificati negli argomenti di un allocatore |
| ---------------------------------------------------- |
| Il calcolo dinamico delle dimensioni (specialmente le moltiplicazioni) non |
| dovrebbero essere fatto negli argomenti di funzioni di allocazione di memoria |
| (o simili) per via del rischio di overflow. Questo può portare a valori più |
| piccoli di quelli che il chiamante si aspettava. L'uso di questo modo di |
| allocare può portare ad un overflow della memoria di heap e altri |
| malfunzionamenti. (Si fa eccezione per valori numerici per i quali il |
| compilatore può generare avvisi circa un potenziale overflow. Tuttavia usare |
| i valori numerici come suggerito di seguito è innocuo). |
| |
| Per esempio, non usate ``count * size`` come argomento:: |
| |
| foo = kmalloc(count * size, GFP_KERNEL); |
| |
| Al suo posto, si dovrebbe usare l'allocatore a due argomenti:: |
| |
| foo = kmalloc_array(count, size, GFP_KERNEL); |
| |
| Se questo tipo di allocatore non è disponibile, allora dovrebbero essere usate |
| le funzioni del tipo *saturate-on-overflow*:: |
| |
| bar = vmalloc(array_size(count, size)); |
| |
| Un altro tipico caso da evitare è quello di calcolare la dimensione di una |
| struttura seguita da un vettore di altre strutture, come nel seguente caso:: |
| |
| header = kzalloc(sizeof(*header) + count * sizeof(*header->item), |
| GFP_KERNEL); |
| |
| Invece, usate la seguente funzione:: |
| |
| header = kzalloc(struct_size(header, item, count), GFP_KERNEL); |
| |
| Per maggiori dettagli fate riferimento a array_size(), |
| array3_size(), e struct_size(), così come la famiglia di |
| funzioni check_add_overflow() e check_mul_overflow(). |
| |
| simple_strtol(), simple_strtoll(), simple_strtoul(), simple_strtoull() |
| ---------------------------------------------------------------------- |
| Le funzioni simple_strtol(), simple_strtoll(), |
| simple_strtoul(), e simple_strtoull() ignorano volutamente |
| i possibili overflow, e questo può portare il chiamante a generare risultati |
| inaspettati. Le rispettive funzioni kstrtol(), kstrtoll(), |
| kstrtoul(), e kstrtoull() sono da considerarsi le corrette |
| sostitute; tuttavia va notato che queste richiedono che la stringa sia |
| terminata con il carattere NUL o quello di nuova riga. |
| |
| strcpy() |
| -------- |
| La funzione strcpy() non fa controlli agli estremi del buffer |
| di destinazione. Questo può portare ad un overflow oltre i limiti del |
| buffer e generare svariati tipi di malfunzionamenti. Nonostante l'opzione |
| `CONFIG_FORTIFY_SOURCE=y` e svariate opzioni del compilatore aiutano |
| a ridurne il rischio, non c'è alcuna buona ragione per continuare ad usare |
| questa funzione. La versione sicura da usare è strscpy(). |
| |
| strncpy() su stringe terminate con NUL |
| -------------------------------------- |
| L'utilizzo di strncpy() non fornisce alcuna garanzia sul fatto che |
| il buffer di destinazione verrà terminato con il carattere NUL. Questo |
| potrebbe portare a diversi overflow di lettura o altri malfunzionamenti |
| causati, appunto, dalla mancanza del terminatore. Questa estende la |
| terminazione nel buffer di destinazione quando la stringa d'origine è più |
| corta; questo potrebbe portare ad una penalizzazione delle prestazioni per |
| chi usa solo stringe terminate. La versione sicura da usare è |
| strscpy(). (chi usa strscpy() e necessita di estendere la |
| terminazione con NUL deve aggiungere una chiamata a memset()) |
| |
| Se il chiamate no usa stringhe terminate con NUL, allore strncpy() |
| può continuare ad essere usata, ma i buffer di destinazione devono essere |
| marchiati con l'attributo `__nonstring <https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Common-Variable-Attributes.html>`_ |
| per evitare avvisi durante la compilazione. |
| |
| strlcpy() |
| --------- |
| La funzione strlcpy(), per prima cosa, legge interamente il buffer di |
| origine, magari leggendo più di quanto verrà effettivamente copiato. Questo |
| è inefficiente e può portare a overflow di lettura quando la stringa non è |
| terminata con NUL. La versione sicura da usare è strscpy(). |
| |
| Segnaposto %p nella stringa di formato |
| -------------------------------------- |
| |
| Tradizionalmente, l'uso del segnaposto "%p" nella stringa di formato |
| esponne un indirizzo di memoria in dmesg, proc, sysfs, eccetera. Per |
| evitare che questi indirizzi vengano sfruttati da malintenzionati, |
| tutto gli usi di "%p" nel kernel rappresentano l'hash dell'indirizzo, |
| rendendolo di fatto inutilizzabile. Nuovi usi di "%p" non dovrebbero |
| essere aggiunti al kernel. Per una rappresentazione testuale di un |
| indirizzo usate "%pS", l'output è migliore perché mostrerà il nome del |
| simbolo. Per tutto il resto, semplicemente non usate "%p". |
| |
| Parafrasando la `guida |
| <https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFwQEd_d40g4mUCSsVRZzrFPUJt74vc6PPpb675hYNXcKw@mail.gmail.com/>`_ |
| di Linus: |
| |
| - Se il valore hash di "%p" è inutile, chiediti se il puntatore stesso |
| è importante. Forse dovrebbe essere rimosso del tutto? |
| - Se credi davvero che il vero valore del puntatore sia importante, |
| perché alcuni stati del sistema o i livelli di privilegi di un |
| utente sono considerati "special"? Se pensi di poterlo giustificare |
| (in un commento e nel messaggio del commit) abbastanza bene da |
| affrontare il giudizio di Linus, allora forse potrai usare "%px", |
| assicurandosi anche di averne il permesso. |
| |
| Infine, sappi che un cambio in favore di "%p" con hash `non verrà |
| accettato |
| <https://lore.kernel.org/lkml/CA+55aFwieC1-nAs+NFq9RTwaR8ef9hWa4MjNBWL41F-8wM49eA@mail.gmail.com/>`_. |
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| Vettori a dimensione variabile (VLA) |
| ------------------------------------ |
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| Usare VLA sullo stack produce codice molto peggiore rispetto a quando si usano |
| vettori a dimensione fissa. Questi `problemi di prestazioni <https://git.kernel.org/linus/02361bc77888>`_, |
| tutt'altro che banali, sono già un motivo valido per eliminare i VLA; in |
| aggiunta sono anche un problema per la sicurezza. La crescita dinamica di un |
| vettore nello stack potrebbe eccedere la memoria rimanente in tale segmento. |
| Questo può portare a dei malfunzionamenti, potrebbe sovrascrivere |
| dati importanti alla fine dello stack (quando il kernel è compilato senza |
| `CONFIG_THREAD_INFO_IN_TASK=y`), o sovrascrivere un pezzo di memoria adiacente |
| allo stack (quando il kernel è compilato senza `CONFIG_VMAP_STACK=y`). |
| |
| Salto implicito nell'istruzione switch-case |
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| Il linguaggio C permette ai casi di un'istruzione `switch` di saltare al |
| prossimo caso quando l'istruzione "break" viene omessa alla fine del caso |
| corrente. Tuttavia questo rende il codice ambiguo perché non è sempre ovvio se |
| l'istruzione "break" viene omessa intenzionalmente o è un baco. Per esempio, |
| osservando il seguente pezzo di codice non è chiaro se lo stato |
| `STATE_ONE` è stato progettato apposta per eseguire anche `STATE_TWO`:: |
| |
| switch (value) { |
| case STATE_ONE: |
| do_something(); |
| case STATE_TWO: |
| do_other(); |
| break; |
| default: |
| WARN("unknown state"); |
| } |
| |
| Dato che c'è stata una lunga lista di problemi `dovuti alla mancanza dell'istruzione |
| "break" <https://cwe.mitre.org/data/definitions/484.html>`_, oggigiorno non |
| permettiamo più che vi sia un "salto implicito" (*fall-through*). Per |
| identificare un salto implicito intenzionale abbiamo adottato la pseudo |
| parola chiave 'fallthrough' che viene espansa nell'estensione di gcc |
| `__attribute__((fallthrough))` `Statement Attributes |
| <https://gcc.gnu.org/onlinedocs/gcc/Statement-Attributes.html>`_. |
| (Quando la sintassi C17/C18 `[[fallthrough]]` sarà più comunemente |
| supportata dai compilatori C, analizzatori statici, e dagli IDE, |
| allora potremo usare quella sintassi per la pseudo parola chiave) |
| |
| Quando la sintassi [[fallthrough]] sarà più comunemente supportata dai |
| compilatori, analizzatori statici, e ambienti di sviluppo IDE, |
| allora potremo usarla anche noi. |
| |
| Ne consegue che tutti i blocchi switch/case devono finire in uno dei seguenti |
| modi: |
| |
| * ``break;`` |
| * `fallthrough;`` |
| * ``continue;`` |
| * ``goto <label>;`` |
| * ``return [expression];`` |